Le neoplasie del nuovo millennio: approccio al cancro del colon retto.

Il 19 ottobre l'Ospedale San Pellegrino ospiterà un importante convegno, valido per 6 crediti Ecm, e destinato ai medici di Medicina Generale ed ai medici Ospedalieri (oncologi, internisti, chirurghi, endoscopisti, radiologi) ed agli infermieri, sull'approccio al tumore del colon retto. Il tumore colorettale (CCR) rappresenta una vera e propria “emergenza” sanitaria e sociale. Con oltre cinquantamila nuovi casi all’anno in Italia, questa neoplasia rappresenta al tempo stesso una sfida ed un’opportunità per dimostrare nel quotidiano il valore dell’approccio multidisciplinare a questa patologia.

Sebbene molti specialisti ruotino intorno alle varie fasi della malattia, il ruolo del Medico di Medicina Generale (MMG) continua ad essere centrale nel continuum diagnostico-terapeutico della malattia.

Informare sui corretti stili di vita utili per la prevenzione, supportare la partecipazione ai programmi di screening in grado di ridurre incidenza e mortalità della consulenza genetica, seguire accanto agli Specialisti l’iter diagnostico, chirurgico, chemioterapico ed eventualmente il cammino delle cure palliative sono tutti passaggi che vedono il MMG coinvolto nella prevenzione e cura del CCR.

Oggi le capacità diagnostiche e terapeutiche nei confronti del CCR si sono grandemente affinate e sempre più frequentemente si fa riferimento ad un approccio personalizzato, alla “Medicina di Precisione”, che altro non significa che la scelta collegiale del miglior trattamento per il singolo paziente, pur nel rispetto di Linee Guida nazionali ed internazionali e l’applicazione dei PDTA aziendali.

Questa apparente dicotomia tra la “personalizzazione” e l’aderenza ad algoritmi precostituiti viene sanata dall’esperienza, dalla capacità di relazione tra colleghi di discipline diverse e dal costante impegno a rifuggire da scelte esclusivamente tecnicistiche ma che sempre partano dal punto di vista del paziente e dalle sue priorità di valori.

Lo scopo di questo incontro è quello di mostrare come anche sul nostro territorio questa rete di collaborazioni e di esperienza sia presente e viva e possa costituire un riferimento di sicuro valore ed affidabilità per il trattamento del CCR.